Discorso sul metodo by René Descartes

Discorso sul metodo by René Descartes

autore:René Descartes [Descartes, René]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
editore: Editori Riuniti
pubblicato: 1996-10-29T23:00:00+00:00


Parte quinta: Questioni di fisica

Sarei molto lieto di proseguire, e di far vedere qui tutta la catena delle altre verità che ho dedotto da quelle prime. Ma per far questo dovrei parlare ora di molte questioni che sono tuttora controverse tra i dotti, con i quali non desidero entrare in conflitto; perciò farò meglio, credo, ad astenermene, dicendo soltanto in generale quali siano le questioni, per lasciar giudicare ai più saggi se sarebbe utile che il pubblico ne fosse informato con più particolari. Sono rimasto sempre fermo nella decisione che avevo preso di non supporre nessun altro principio oltre quello di cui mi sono servito ora per dimostrare l'esistenza di Dio e dell'anima, e di non accettare nessuna cosa per vera, che non apparisse più chiara e più certa di quanto mi sembravano un tempo le dimostrazioni dei geometri. E tuttavia oso affermare che non solo ho trovato il modo di giungere in breve tempo a conclusioni soddisfacenti per tutto ciò che riguarda le principali difficoltà di cui suole trattare la filosofia, ma ho anche individuato certe leggi, che Dio ha stabilito nella natura, imprimendone le nozioni nella nostra mente in modo tale che, avendo riflettuto a sufficienza su di esse, non potremmo dubitare che siano esattamente osservate in tutto ciò che nel mondo è o accade. Poi, considerando l'insieme di queste leggi, mi sembra di avere scoperto molte verità più utili e importanti di quel che in precedenza avevo appreso o soltanto sperato di apprendere.

Ma poiché le principali tra quelle verità ho cercato di spiegarle in un trattato che alcune considerazioni mi impediscono di pubblicare, non potrei enunciarle meglio che riassumendo qui il contenuto di quel trattato. Mi ero proposto di raccogliere in esso tutto quello che, cominciando a scrivere, pensavo di sapere sulla natura delle cose materiali. Ma come i pittori, non potendo raffigurare egualmente bene su una superficie piana tutte le diverse facce di un solido, ne scelgono una delle principali e la mettono in luce, ombreggiando le altre in modo che si possano vedere solo guardando quella: così, nel timore di non poter far entrare nel mio discorso tutto ciò che avevo in mente, decisi di esporre con molta ampiezza soltanto la mia concezione della luce; poi, di qui, aggiungere qualcosa sul sole e sulle stelle fisse, da cui la luce, quasi interamente, proviene; e poi sui cieli che la trasmettono; sui pianeti, sulle comete, e sulla terra, che la riflettono; e, in particolare, su tutti i corpi che sono sulla terra, per il fatto che sono o colorati o trasparenti o luminosi; infine sull'uomo, perché ne è lo spettatore. Anzi, per mettere un po’ in ombra queste cose e poter dire più liberamente quel che ne pensavo senza essere obbligato a seguire o a confutare le opinioni accolte tra i dotti, decisi di abbandonare tutto questo mondo qui alle loro dispute, e di parlare soltanto di quel che accadrebbe in uno nuovo, se Dio creasse ora da qualche parte, negli spazi immaginari, abbastanza materia per



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